I pochi metri quadri, preclusi al pubblico, in cui prende vita lo spettacolo patinato, perfetto e surreale che di lì a poco si consumerà tra gli sguardi e gli applausi della folla.
Pochi metri quadri in cui il rumore del phon si confonde con l'odore della lacca, dove le note degli ipod si uniscono al profumo di caffè. Le spazzole tonde, scivolano su morbide chiome, creando e distruggendo acconciature e tendenze. I pennelli, intinsi nella cipria, scolpiscono gli zigomi su volti perfetti. Le bottigliette d'acqua danno sostegno alle modelle, i cui sguardi stanchi raccontano un altro capitolo di questa storia chiamata moda.
Gli abiti assistono silenziosamente a questo spettacolo: posizionati sugli stand, tra grucce e cartelli che, come gli spartiti per un musicista, scandiranno il ritmo dell'incedere dei tacchi sulla passerella.
I flash delle macchine fotografiche, le telecamere, i microfoni, le voci dei giornalisti popolano i pochi centimetri rimasti privi di vita.
Le direttive dello stilista, e dei suoi assitenti, danno un ordine a questo caos, o almeno ci provano.
In questi pochi metri quadri si respira impegno, aspettative e paura. Si respira umanità ed imperfezione.
Il lavoro che si nasconde dietro le pieghe di un vestito. La passione che anima le mani su un foglio bianco. In assoluto l'aria più affascinate e viva dell'universo moda.
BACKSTAGE CHANEL,PARIS
BACKSTAGE FRANKIE MORELLO
BACKSTAGE ALEXANDER MCQUEEN
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