giovedì 24 marzo 2011

ECO-TALENTI: Il lusso della semplicità.





Lavaggi Delicati.
Cappelli di lana infeltrita destinati a coprire il capo e raccontare la loro unica storia.






Floris è un marchio di cappelli indipendente nato a Bologna nell'ottobre del 2010.
 Si tratta di pezzi unici al limite tra arte e design.

Il 26 febbraio 2011 lo Spazio Barnum di Bologna presentava un'installazione chiamata Lavaggio Delicati.
Il flyer della mostra ti invitava a prendere parte attiva ad una favola onirica. "Un viaggio attraverso la seconda vita donata ad indumenti appartenuti ad altri, il cui nome e significato, non coincide più con la funzione e l'identità precedente."

Il lavoro dell'artista, infatti, è quello di recuperare maglie di lana infeltrite e riutilizzarle per creare originalissimi cappelli.

Il risultato: una collezione che oltre ad assumere le sembianze di particolari copricapo, dalle forme più tradizionali simil cloche, basco o passamontagna, a quelle più giocose e ironiche come jolly, fez o Borsalino, affronta il tema della memoria, dell'identità e del misterioso potere che hanno le forme stesse di deformarsi per esprimere un nuovo significato.

Ogni singolo cappello si chiama con un numero e il nome o il luogo di appartenenza della sua vita precedente; divenendo inevitabilmente accessori dal forte potere emozionale, non solo per quello che rappresentano, ma soprattutto, per la storia che si portano dietro.

È possibile acquistarli da Fiorentini & Baker, p.zza Aldrovandi 1/a Bologna o per vederli sono esposti presso camera a sud, via Valdonica 5, Bologna
o contattando direttamente l'artista a lavaggidelicati@gmail.com.
















































































Globalcool 0
Turning Bad in Good





Nel nome stesso di questo originale brand di eco-gioielli preziosi, creato dall’italianissima Patrizia Iacino con sede a New York, è riflesso lo spirito ludico e un po' irriverente di una collezione che oltre al talento creativo della cultura “do it yourself” racchiude il vero senso del riciclo intelligente

Nel suo piccolo, infatti, la designer contribuisce a “raffreddare” il pianeta: il nome originale era Globalcool come opposto di Globalwarming, cui successivamente è stata aggiunta la O finale per sottolineare l’italianità della provenienza e per ricordare l’ironia di un progetto che ha già fatto il giro degli States in numerose esposizioni e mostre d’arte diventando un’autentica working experience.
Patrizia recupera materiali di scarto (soprattutto del food packaging) e li riutilizza in abbinamento a metalli preziosi, pietre e perle pure, per dar vita a pezzi unici: così dagli elastici di gomma che fermano i gambi dei broccoli nasce la Sal Collection; dai tappi di plastica dei succhi di frutta e dei galloni del latte nascono Circle e Milk Cup; i contenitori delle lenti a contatto sono utilizzati per la limited edition Eye; le bottiglie di plastica trasparente diventano Acquamarina e i tappi d’acciaio delle bottiglie di champagne e di vino sono incastonati nei fili d’argento della collezione H2O.

Autentici oggetti di design che seguono il motto 
“turning bad into good” con un messaggio chiaro: le cose negative possono essere trasformate in positività quindi è meglio stare attenti prima di buttare qualcosa perché può sempre essere riciclato e stilizzato, soprattutto se si conoscono a fondo le tecniche orafe, che Patrizia Iacino ha imparato frequentando corsi specializzati al fianco di esperti del settore. 

Amici, conoscenti e appassionati vanno a trovare la designer nel suo appartamento-studio di Manhattan e le consegnano i materiali di scarto conservati, aspettando che l’ispirazione faccia il resto: la collana LU è così realizzata con i contenitori monouso del collirio e la Tea Pot Filter è decorata con il filtro di una costosissima teiera tedesca. 






































































GlobalcoolO è una forma di creatività manuale allo stato puro, un’energia di rinnovamento eco-solidale. 
Un progetto coerente e fantasioso di rispetto per l’ambiente, capace di raggiungere espressioni esclusive ai confini della fantasia tra gioiello e arte; come nelle nuove creazioni Il Futuro, che lo scorso settembre hanno sfilato sulle passerelle della Couture Fashion Week di New Work accessoriando gli abiti da sposa futuristi della stilista 
Katya Leonovich





Alessandra Modarelli
Il Marchio "salva tessuti"




Alessandra Modarelli studia Architettura alPolitecnico di Milano e comincia il suo percorso nella moda proprio in quegli anni, spinta dalla sua grande passione per il vintage


Da  accessori e indumenti usati crea spille, collane e borse. Ma 
il marchio eco-sostenbile Modarelli nasce ufficialmente solo nel 2010


L'utilizzo di materiali riciclati e la trasformazione di capi dismessi sono alla base del brand che comprende due linee:
CHAPIGNON - le Chapeau avec le Chignonproduce cuffie, scaldacolli, guanti, scaldapolsi e calze, utilizzando filati pregiati provenienti da rimanenze di una fabbrica di lane cardate; l'altra realizza originali turbanti con tessuti prelevati da stock di materiale invenduto.


Il marchio comprende anche altri progetti molto interessanti sia in termini di design che di eco-sostenibilità. Come 
PANC'era, una ricerca rivolta alle fabbriche di intimo che producevano negli anni '50, '60 e '70: pancere, corpetti, enormi reggiseni, diventano eleganti e capienti borse. O come la collana Camicia 180: un "gioiello" ricavato da camicie dismesse arrotolate. Il marchio di Alessandra è ancora in evoluzione perchè alla continua ricerca di idee e sistemi che possano restituire valore e dignità a capi che altrimenti sarebbero destinati al macero.






















































































She died of Beauty
La T-Shirt con Valore Etico.


Il giovane brand She Died Of Beauty è un progetto nato dalla collaborazione fra due amiche di Londra, entrambe già ben inserite nel mondo della moda.
Una è Erin O'Connor, la famosa supermodel, che occupa anche il ruolo del vice presidente del British Fashion Council.
L'altra partner nel progetto è Kate Halfpenny, stylist e la designer di abiti da sposa, con una lunga lista di clienti tra le celebrity.

Insieme hanno deciso di creare una linea dit-shirt semplici, caratterizzate dal logo del brand stesso. Il nome ironico She Died Of Beauty rappresenta un'esagerazione, molto comune nell'industria della moda, dove ilvalore estetico spesso prevale sul valore etico.
Erin e Kate hanno voluto dare più visibilità alla produzione etica di abbigliamento, partendo da un capo classico come la t-shirt per aggiungere successivamente anche una linea di shopping bags.

Tutta la collezione è realizzata utilizzando solo il cotone organicoproveniente dal commercio equo e solidale. Inoltre, la collezione viene prodotta in collaborazione con l'organizzazione EarthPositive®, che si impegna a utilizzare solo l'energia sostenibile generata dal vento e dai pannelli solari.

La collezione per la Primavera/Estate 2011 è stata presentata durante Estethica a Londra è sarà disponibile sul negozio online del brand.
Fra i progetti per l'espansione della linea,presto debutterà anche una linea di t-shirt da uomo.












Little Glass Clementine
Creazione di gioielli attraverso viaggi tra ricordi.





Clementine James ha sviluppato la passione per i gioielli all'età di 16 anni quando ha iniziato a vendere gli orecchini al mercatodi Brighton.
Dopo il trasloco a Londra, ha iniziato a visitare i famosi mercati Camden e Portobello dove cercava ispirazione per i suoi disegni.
Ha imparato da sola a disegnare e creare gioielli particolari partendo dai vecchi oggetti per poi riutilizzarli e trasformarli in originali pezzi di decoro.

Clementine è anche un'attivista ambientale e si impegna a diffondere la consapevolezza del cambiamento climatico e del problema dei paesi colpiti dalle crisi ecologiche.

La filosofia del suo brand di gioielli,Little Glass Clementine, è il riciclo e ilriuso, non solo di materiali, ma anche di ricordi e sentimenti.
La designer infatti collabora insieme con i suoi clienti a cui chiede di cercare nei loro cassetti gli anelli di fidanzamento di un amore passato, i bottoni del vecchio abito, la gemma di un braccialetto rotto, le perle portate dalle vacanze al mare.

Tutti questi oggetti poco utili, ma con un significato emotivo forte, possono essere abbinati a nuovi materiali e possono diventare i veri contenitori di ricordi in forma di collane preziose.

Così una bella storia può essere raccontata di nuovo, resa visibile a tutti e salvata dal buio e dall'oblio.



























































Lost Property of London
Materiali ritrovati.





La designer Katy Bell si laurea nel 2006 alCentral Saint Martins College of Arts and Design specializzandosi in "Textile Design". Dopo aver collaborato con numerose aziende fonda il marchio Lost property of London.

Le sue creazioni nascono dal recupero di materiali abbandonati in strada, come i sacchi di caffè sudamericano che caratterizzano tutta la linea.
La sostenibilità ambientale è alla base del progetto: al riutilizzo dei tessuti vengono affiancate tecniche di manifattura rigorosamente handmade, quindi non inquinanti.

I materiali utilizzati sono tutti riciclati: giacche di pelle vintage e scampoli di tessuti floreali assemblati ai sacchi di caffè danno luogo a shopping bag, borse e borsoni. Ogni pezzo è unico e porta il nome della strada in cui è stato "ritrovato".
















Daniela Pais
Il vero lusso è possedere cose semplici.







Portoghese, laureata in Architecture Fashion Design all'Universidade Técnica di Lisbona e specializzata con un master conseguito presso la Design Academy di EindhovenDaniela Paistraduce nel suo lavoro stilistico la cultura della sostenibilità e dell'intelligenza pratica, unite alla purezza formale di capi dallo spirito cross-over.
Le sue creazioni, a partire dalla borsa di carta finissima La.ga (capiente fino a 55 kg e trasformabile in pettorina e bolero), sviluppata insieme al designer Jorge Moitaper il progetto Krv Kurva, hanno fatto il giro del mondo all'interno di mostre e gallerie prestigiose come la Triennale di Milano.
La linea ELEMENTUM-Cothing Species, presentata durante le fashion week di Parigi e Berlino, nasce da una lunga ricerca sui modelli di consumo della società contemporanea e sul loro impatto ambientale.
"Simple, Sustainable and Refined" sono le parole d'ordine di una collezione dedicata al benessere dell'individuo e alle diverse prospettive che ogni capo può assumere sul corpo umano, trasformandosi e cambiando forma, misura e funzione in un gioco di volumi piatti, avvolgenti o stratificati.
Elementum è declinata nelle proposte Simple, Refined e Hand Made, ciascuna composta dai sei modelli Zero, Meio, Um, Dois, Três, Cinco.
La costruzione dei capi è basata sul principio dell'uso totale (e continuo) di ogni singolo pezzo, tagliato in una dimensione tubolare secondo cui, come precisato dall'archi-stilista, "minimum cuts provide maximum use".

Realizzati in filati di jersey di recupero o in mischie di alpaca peruviana e lana merino tinte naturalmente, gli "elementi" possono essere indossati in diversi modi, dalla testa ai piedi: Zero può diventare sciarpa, abito e gonna; Meio è al tempo stesso sciarpa e top; Um è insieme maglia, vestito e pantalone.
Sempre in movimento tra il Portogallo e i paesi del Nord Europa, con una recente puntata a Bruxelles per l'apertura del negozio Haleluja - nuova mecca del fashion design e del lusso sostenibile -, Daniela Pais è l'espressione concreta di come la moda può allinearsi con coerenza alle esigenze del nuovo millennio, attraverso un'ispirazione eco-sensibile che alla seduzione dell'essenza aggiunge il valore del green living.






















































From Somewhere e Speedo
La revisitazione dello swimwear.




Durante Esthetica, la settimana londinese dedicata alla moda etica ed ecologica, è stata presentata una capsule collection, che è il risultato di una collaborazione fra il brand leader dei costumi da bagno e un brand eco-sostenible di Inghilterra.

Dopo che la federazione mondiale del nuoto (Fina) recentemente ha vietato l'uso di costumi che coprono completamente il corpo dell'atleta, Speedo è rimasto con una grande scorta della loro collezione LZR Racer, che non poteva essere più utilizzata per le competizioni ufficiali.
Siccome questa collezione, dal lancio nel 2008, è stata indossata dai più bravi nuotatori al mondo, Speedo ha voluto dare una nuova vita a questo modello speciale, ma nello stesso tempo agire in modo ecologicamente responsabile.

Così è nata una collaborazione con il brandFrom Somewhere, che da molto tempo esplora le possibilità di riciclo e riutilizzo di materiali nella moda.

Una parte del ricavo della vendita dell'asta di questa collezione limitata, composta da abiti realizzati interamente con le rimanenze di tessuti Speedo, verrà devoluto in beneficenza. La collaborazione fra i due brand continua e nel 2011 verrà presentata l'intera collezione sotto il nome From Somewhere with Speedo.




Nessun commento:

Posta un commento